lunedì 26 ottobre 2015

Recensione Abaddon di Giuseppe Menconi



Prefazione
Autore: Giuseppe Menconi
Tipologia: fantascienza, horror, space opera militare, 
 Copertina di: Manuel Preitano
Editor: Vaporteppa
Lunghezza: circa 270 pagine 
Prezzo: 4,99 euro

Oggi vorrei consigliarvi un romanzo che ho letto ultimamente e che mi è piaciuto molto, Abaddon di Giuseppe Menconi.

Chi è Vaporteppa

Vaporteppa è una collana di Antonio Tombolini editore, curata da Antonio Carrara (aka il Duca di Baionette) che promuove la buona letteratura con un spirito steampunk o come è stato tradotto dallo stesso Duca: "Vaporteppa". L'obbiettivo di Vaporteppa è quello di pubblicare narrativa di qualità, sopratutto di narrativa anticonvenzionale, curiosa e con un interesse sul vecchiume storico. Con un occhio di riguardo per i generi poco considerati dai grandi editori come la bizzarro fiction o promuovendo autori italiani emergenti di buona qualità (seguendoli nel processo creativo e  promuovendo un processo di formazione).


Trama

Il maggiore William Boore è un eroe di guerra.
Il maggiore William Boore è un codardo.
Sono passati due anni da quando William ha causato la morte di tutta la sua squadra e, per puro caso, è divenuto un eroe. Da allora è stato assegnato a sorvegliare Abaddon, la colossale astronave nera che da sessant’anni rimane sospesa tra il Golden Gate e Alcatraz, senza comunicare, inaccessibile.
Abaddon è divenuto un luogo per suicidi, disperati che si lanciano dal Golden Gate contro gli scudi di energia dell’astronave, convinti di venire portati altrove invece di essere disintegrati.
Molti pensano che gli alieni siano tutti morti e l’astronave sia solo una tomba. William lo spera: vuole passare qualche anno tranquillo, divenire tenente colonnello e finire dietro una scrivania senza rivedere più un combattimento, pensando solo alla moglie e al figlio.
Ma, un giorno, gli scudi di energia si abbassano. William, con la sua squadra, dovrà entrare e affrontare gli orrori di Abaddon, assieme al pericolo più grande di tutti: sé stesso, un ufficiale che ha perso la capacità di comandare e di vincere.





Abaddon è davvero un romanzo inusuale del panorama italiano, sopratutto in quello fantascientifico, la cui presenza in Italia è quasi nulla e di livello generalmente mediocre. 'E un romanzo che riprende la tradizione della space opera militare, caratterizzata dall'uso di armi e armature tecnologicamente avanzate  (anche se in questo caso in futuro prossimo o quasi attuale). La storia si può sostanzialmente dividere in due parti: una parte iniziale che introduce l'ambientazione e i personaggi e una di stampo più tradizionale del genere e di stampo action/horror. L'autore riesce a tenere un buon ritmo per tutto il romanzo, con un progressivo aumentare della tensione man mano che arrivammo alla conclusione del libro. Per gli alieni e per la storia si nota l'ispirazione per la saga videoludica "dead space", per il libro Fanteria dello spazio di Robert A. Heinlein e la mitologia norrena. Il personaggio principale è ben caratterizzato e la sua storia e le vicende che lo hanno portato ad essere quello che è sono spezzettate per tutto il romano e non buttate in un capitolo e poi subito dimenticate, cosa che ho molto apprezzato visto che riesce a creare quel'alone di mistero che fa venire voglia di continuare la lettura per scoprire ulteriori pezzi della vita del protagonista. William (il protagonista) non si rileva di certo uno stinco di santo, anzi per certi aspetti e un personaggio molto negativo (basti vedere le vicende inerenti la morte di suo fratello), ma che proprio per questo risulta più umano di molto personaggi simili che i film e la narrativa, sopratutto di stampo americano ci hanno abituato a vedere. Degna di nota l'evoluzione che subisce il protagonista durante le vicende, con le sue paure, desideri, speranze che lo porteranno a difficili scelte (alcune coronate da un insuccesso). I personaggi secondari, sopratutto quelli militari, nel romanzo, sono scarsamente caratterizzati e si riducono a semplice carne da macello per la storia, si poteva fare qualcosina di più per la loro caratterizzazione. L'ambientazione non è nulla di eccezionale, è la classica nave aliena letteralmente piena di pericoli (basti pensare alla USG Ishimura di dead space o la Nostromo di Alien) , ma è funzionale alla storia. Il pezzo forte del romanzo sono gli alieni e la loro storia, davvero ben riuscita ed interessante (spoilersopratutto la parte riguardante il perché della presenza degli alieni, la funzione degli Dei e il siero che rende immortali /spoiler). Il finale mi ha davvero spiazzato positivamente (complimenti all'autore).        

In definitiva se amate la space opera di stampo militare, e sentite la voglia di un po di sana fantascienza condita con alieni dalle cattive intenzioni e avete voglia di dare possibilità ad un autore italiano vi consiglio vivamente questo romanzo.

Trovate il romanzo qui:
Streetlib
Amazon

In attesa di una nuova recensione vi saluto.

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