giovedì 21 maggio 2015

Il Racconto dei Racconti - Tale of Tales - Recensione-


Il racconto dei racconti
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Italia, Regno Unito, Francia
Anno: 2015
Durata: 125 min
Genere:fantastico, drammatico
Regia: Matteo Garrone
Soggetto: Giambattista Basile (raccolta di fiabe)
Sceneggiatura: Matteo Garrone, Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso






Premessa


È sempre difficile parlare senza pregiudizi di un film, sopratutto poi quando si tratta di un film italiano lo è ancora di più. Non credo verrò smentito quando affermo che da trent'anni a questa parte il cinema italiano abbia perso quella voglia di sperimentazione ed entusiasmo che l'aveva caratterizzato dal dopo guerra in poi, rifugiandosi dietro a facili e remunerative pellicole spazzatura o ad cinema pseudo impegnato. Da qualche anno sembra che finalmente ci siano i primi tentativi di rinascita, basti pensare a “la grande bellezza” di Paolo Sorrentino, alla timida entrata nel mondo action hero del “Ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores, l'ottima serie Gomorra ecc. Il film Il racconto dei racconti, complice un trailer decisamente poco riuscito, sembrava uno dei tanti film prodotti dalla RAI in questi anni senza tante pecche, ma neanche particolari lodi. Mosso da curiosità letteraria (visto che il film è tratto da una tra le più antiche raccolte di fiabe pervenuteci)  e da recensioni molto positive, sono andato a vederlo pieno di dubbi e perplessità. Alla fine della proiezione devo dire che ci troviamo davanti ad un piccolo gioiello.


Va fatto un vero e proprio elogio a Garrone e agli sceneggiatori. La scelta di un tema cosi difficile come una favola classica non era facile, invece è stato fatto un'ottimo lavoro. La trama è formata da tre storie intrecciate, ma cosi ben girate che avrete voglia di sapere il continuo della precedente quando passerete alla storia successiva. L'uso della lingua inglese per la realizzazione da l'idea dello sforzo fatto per rendere internazionale il film, visto l'abbondante saccheggio de “lo cunto de li cunti” subito nel corso del tempo da altri autori di fiabe come i fratelli Grimm e Perrault, un successo a Cannes non è impossibile.

Il film prende spunto da tre diverse fiabe de “lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, le cui vicende si intrecciano tra di loro per formare un'unica storia (le fiabe presenti sono: La regina, La pulce, le due vecchie). I temi trattai sono il desiderio di avere figli (la regina), la passione carnale e la ricerca della giovinezza (le due vecchie), l'egocentrismo e l'incapacità di governare (la pulce).


Piccolo Excursus letterario

Lo cuntu de li cunti o il racconto dei racconti fu scritto da Giambattista Basile (Giugliano in Campania, 15 febbraio 1566 – Giugliano in Campania, 23 febbraio 1632). il primo letterato ad usare la fiaba come espressione popolare.

“L'opera è composta da cinquanta racconti. La cornice costituisce il primo di essi, da cui scaturiscono gli altri quarantanove, narrati da dieci personaggi per cinque giornate; alla fine, con l’ultima fiaba, si ritorna alla vicenda principale, che ritrova la sua conclusione. Alla fine di ognuna delle prime quattro giornate compare un dialogo in versi, o egloga, a carattere satirico e morale, in cui si colpiscono, rappresentandoli in stile iperbolico e grottesco, i vari vizi umani, dall'ipocrisia alla cupidigia.” da wikipedia. 


Alcune delle bellissime location.
Garrone ha avuto il pregio di utilizzare dal vivo per quanto possibile le ambientazioni naturali del nostro paese, cercando di limitare dove non necessario l'uso della CGI per ricreare gli ambienti. Fa davvero piacere vedere il ponte della Maddalena, il castello di Roccascalegna presi dal vivo e messi in questo contesto fantastico. Le ambientazioni sono funzionali e credibili, ricreando perfettamente un'atmosfera fiabesca, direi quasi da sogno. I mostri sono quasi sempre realizzati con pupazzi o make up per abbrutire gli attori, rendendo il tutto  più naturale possibile, cosa che ho molto apprezzato visto l'andazzo moderno di fare tutto il possibile in fredda cgi per risparmiare. Nessun attore riesce a sfondare lo schermo, ma in una produzione corale è naturale che sia cosi. Ottime sono anche le ambientazioni interne e i vestiti dei personaggi.


In definitiva se siete amati del High fantasy o Tolkieniano che dir si voglia? questo film non fa per voi. Cercate una fiaba stile live action Disney? Questo film non fa per voi. Per quei pochi di voi che sono rimasti in sala, se ne sono rimasti, io ne consiglio la visione, era da molto che non trovavo un film italiano cosi interessante e piacevole, credo che sia uno di quei pochi film assieme a Il labirinto del fauno di Del toro ad aver ripreso lo stile classico della fiaba medievale. È quindi essente da difetti? Come tutti i film no naturalmente: le modalità narrative della storia non permettono di assentarsi un attimo o distrarsi per qualche secondo, quindi state concentrati o non capirete nulla. Le modalità di ripresa senza alcun filtro di sorta potrebbero dare fastidio a molti (cosa invece che io ho apprezzato), visto che il mondo fantasy cinematografico attuale sembra ormai cosparso di brillantina visto l'abbondante usi di filtri (guardate lo hobbit e ditemi che non è cosi). Il difetto più grosso è il finale, decisamente tronco, che lascia la sensazione nello spettatore di aver perso qualche pezzo del film. Io vi propongo di dare una possibilità a questo film, se non volete rischiare fate come me, andate al cinema il giorno in cui costa meno, di solito il martedì e dateli una possibilità (scaricarlo no, visto che oltre ad essere una brutta abitudine italiana, dovete considerare che questo film ha richiesto tempo e lavoro, quindi anche se vi dovesse far schifo almeno per le maestranze che ci hanno lavorano pagate il biglietto).




In attesa di una nuova recensione vi saluto con un pezzo della Soundtrack della Principessa Mononoke:





Nessun commento:

Posta un commento