venerdì 5 febbraio 2016

Street Fighter: Assassin's Fist - Recensione -

Street Fighter: Assassin's Fist
Paese: Regno Unito
Anno: 2014
Formato: webserie
Genere: Azione, arti marziali
Episodi: 6
Durata: 20 minuti
Lingua originale: Inglese, giapponese


Dopo il divertente ma non molto fedele "Street Fighter - Sfida finale" (1994) e il bruttissimo "Street Fighter - La leggenda (2009)" sembrava che per i fans della omonima saga non ci fosse speranza di vedere qualcosa che fosse fedele allo spirito del videogioco. Ma nel 2015 quando ogni speranza sembrava persa arriva nel nostro paese: "Street Fighter: Assassin's Fist", e uno Shoryuken di gioia liberatoria sale dal cuore. Finalmente c'è un prodotto che sia degno del nome Street Fighter. 


Questa serie si incentrata diversamente da quello che ci potrebbe aspettare sugli eventi eventi precedenti al primo Street Fighter, concentrandosi sulle origini dell'Ansatsuken (暗殺拳, letteralmente "pugno assassino", da cui la serie prende il titolo). Le storia ci porterà prima scoprire la storia del  maestro Goutetsu, dei suoi allievi Gouken ed Akuma, per poi concentrarsi su Ryu e Ken i protagonisti indiscussi dell'intera serie,



La serie si concentra su Ryu e Ken nel presente, mentre per gli eventi accaduti nel passato si concentra su Goutetsu, e allievi Gouken ed Akuma. Gli altri personaggi della serie non sono presenti sia per questioni di budget, sia perché la storia si concentra sugli eventi che hanno portato alla creazione delle tecniche dell'Ansatsuken in cui gli altri personaggi non avrebbero molto da spartire. 
La serie fa un lavoro veramente egregio nel caratterizzare i personaggi che pur rimanendo rispettosi alle loro controparti videoludiche hanno in questa serie un maggior spessore psicologico. Abbiamo quindi un Ryu abbandonato dalla nascita e preso in giro da piccolo, ma che dimostra di essere naturalmente portato per la lotta, ma che non riesce ad usare appieno il suo potenziale per paura dei propri demoni interiori. Ken è un ragazzo con un rapporto conflittuale con il padre dopo la morte della propria madre e che il padre, appare più goliardico e scanzonato della sua controparte orientale, ma più facilmente portato a emozionarsi troppo durante il combattimento e quindi a perdere la concentrazione. Ben riuscito anche il rapporto di amicizia fraterna tra Ryu e Ken, con i due che si guardando le spalle a vicenda e sono sempre pronti ad aiutarsi nei momenti di difficoltà interiore (bellissima la scena dove si sfidano a Megaman 2).

Anche il rapporto tra Gouken e Akuma è ben gestito. Vediamo quindi l'iniziale rapporto di amicizia trai due fratelli che man mano si infrangerà per la volontà di Akuma di diventare sempre più potente a scapito del suo stesso fisico, sia per l'oscuro segreto che circonda l'Ansatsuken.  


Il comparto tecnico è buono. I paesaggi bulgari scelti come location riescono nell'ardito compito di ricreare un fedele Giappone rurale, con i suoi ruscelli e cascate, i suoi dojo ecc. 

I combattimenti e gli effetti speciali sono di buona fattura, ma non sono al centro della sceneggiatura che preferisce, venendo premiato per questa scelta a mio modesto avviso, concentrarsi sugli eventi che hanno portato poi allo street fighter che tutti noi conosciamo. 

Il doppiaggio italiano è di buon livello e riesce a dare la giusta sfumatura. L'uniche due pecche che sento di dargli sono per aver dato la voce di Ken ad un doppiatore inadatto al personaggio (ad orecchio mi sembra Daniele Raffaeli il doppiatore di Chumlee di "affari di famiglia") e aver tradotto totalmente i dialoghi in italiano mentre in originale molto pezzi erano stati lasciati in giapponese. 

Gli attori rispecchiano fedelmente i personaggi interpretati, sopratutto Christian Howard (Ken Masters) che sembra veramente Ken. I vestiti sia i colpi sono quelli del videogioco. L'unico personaggio leggermente fuori luogo è Akuma dopo aver ceduto al "lato oscuro", il bravissimo attore Gaku Space non riesce a dare la giusta mastodonticità al personaggio e risulta piuttosto ridicolo. 

La serie ha ottenuto un riscontro cosi forte tra i fans da ottenere la start per una seconda stagione che sarà ambientata 10 anni dopo gli eventi narrati in questa serie. 






In definitiva se avete passato ore nelle sale giochi o a casa a giocare a Street Fighter non posso che consigliarvi questa serie. 

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